Sei sicuro che il tuo impianto di biogas sia protetto in caso di danno ambientale?

impianto di biogasNegli ultimi 15 anni, la tua esposizione al rischio di danno all’ambiente è cresciuta enormemente.

Lascia che ti spieghi brevemente cosa intendo.

Introducendo concetti come il danno alla biodiversità, infatti, le normative comunitarie sono diventate molto più severe, prevedendo obblighi ben precisi in materia di bonifica e di ripristino del danno.

Ma cosa intendiamo per “danno alla biodiversità”?

 

Semplice.

Si intende il danno arrecato alle specie e agli habitat naturali protetti. Centinaia di specie animali, uccelli, insetti, pesci e piante sono protetti da norme specifiche, sia a livello europeo sia nazionale.

Pensa che in Europa esistono migliaia di aree protette con un’estensione complessivamente pari a un quinto del territorio dell’intera Unione Europea.

La normativa impone precisi obblighi e specifiche modalità di riparazione del danno, in particolare l’obbligo di :

  • prevenire i danni ambientali;
  • intraprendere iniziative laddove esista una minaccia imminente di danno ambientale;
  • comunicare alle autorità competenti i casi di danno ambientale effettivi o sospetti;

Gli interventi di bonifica e ripristino possono durare ANNI prima di giungere ad una completa riparazione del danno arrecato al terreno, alle specie e agli habitat naturali.

Prova a immaginare il caso in cui sia necessaria la ri-piantumazione di zone arboree danneggiate o si debba procedere a ripopolare la fauna di un ecosistema.

A questo punto, forse ti stai domandando “Ma io cosa c’entro? Ho un impianto di biogas!”

Nel caso fossi tu il responsabile, infatti, potrebbero importi di realizzare interventi migliorativi del sito o di siti alternativi per compensare la perdita temporanea di risorse e servizi naturali sul sito danneggiato in attesa del suo completo ripristino.

E con il biogas cosa può andare storto?

Esistono due tipi di inquinamento legati al biogas: l’inquinamento delle falde acquifere e l’inquinamento dell’aria nei pressi degli impianti.

Purtroppo, infatti, sono frequenti gli episodi di inquinamento delle falde acquifere, che generano conseguenze importanti come:

  • Il divieto di utilizzo dell’acqua anche a distanza di alcuni chilometri dall’impianto
  • La moria di pesci
  • Il versamento di liquami
  • E altre problematiche ambientali.

ATTENZIONE: Parliamo di danni da MILIONI di euro.

Ma non è finita qui!

Devi distinguere anche l’inquinamento accidentale dall’inquinamento graduale. È abbastanza intuitivo capire la differenza, ma ti faccio un esempio per assicurarmi che sia tutto cristallino.

  1. Inquinamento accidentale:Scoppia un incendio nel tuo impianto. I fumi che si sprigionano contaminano l’aria, rendendola irrespirabile per chi vive nella zona circostante;
  2. Inquinamento graduale:
    impianto costruito frettolosamente dove il cemento armato del digestore NON ha maturato i tempi necessari al suo utilizzo o le resine utilizzate internamente non proteggono a sufficienza.Le sostanze digestanti contenute nel digestore sono molto corrosive e tendono a infiltrarsi nel cemento armato creando delle microfessurazioni da cui comincia fuoriuscire il digestato.Dato che la coibentazione che viene costruita sopra l’involucro di cemento armato lo nasconde completamente, le piccole fuoriuscite di materiale digestante e digestato nella maggior parte dei casi difficilmente vengono rilevate tempestivamente. Pertanto, iniziano gradualmente a inquinare prima il terreno e poi la falda acquifera.

Perché non puoi permetterti di trascurare questa distinzione?

Perché purtroppo la sola copertura all risks che hai stipulato per il tuo impianto, NON copre il danno da inquinamento graduale. Per questa eventualità ti serve un’apposita polizza, quella di Responsabilità Civile Inquinamento (o RC per danni ambientali).

La tua polizza All Risks – o la tua polizza di RC generale dell’azienda – può coprire (ma non è scontato) l’inquinamento accidentale.

Ripeto: PUÒ coprire. NON è detto che lo facciano davvero… e devi stare attento poi al limite di risarcimento per questo evento.

Inoltre le polizze di assicurazione RC Generale NON coprono gli interventi di bonifica o di attenuazione del danno, che sei costretto a effettuare all’interno della tua proprietà. Anche in questo caso sono decine di migliaia di euro al giorno che escono dalle tue tasche come un’emorragia.

SOLO con una specifica polizza di RC Ambientale puoi stare tranquillo.

Sarò onesto con te.

In Italia si sono già verificati alcuni incidenti con incendi ed esplosioni, ma più frequentemente si sono verificati casi di sversamenti nel terreno. In molti casi, questo tipo di contaminazione richiede opportune bonifiche della durata anche di 15 anni, necessarie per ripristinare il terreno nelle condizioni originarie.

A questi costi “diretti”, vanno aggiunti i costi processuali di natura penale.

A seconda del tipo di danno provocato, del luogo in cui il danno ha avuto origine e dell’estensione delle aree interessate, puoi essere chiamato a rispondere dei danni causati davanti a più di una autorità competente.

Sono certo che tu abbia idea di quanto questo comporti un dispendio di risorse talmente improduttivo da compromettere la regolare operatività della tua azienda… se non addirittura la sua stessa sopravvivenza.

Come se ciò non bastasse, il clamore che gli eventi di inquinamento suscitano nei mass media e nell’opinione pubblica può avere pesanti ripercussioni negative sull’immagine dell’azienda. È il cosiddetto danno reputazionale.

A questo punto, potresti dirmi

“Ma no Matteo, stai esagerando! Non ho mai subito un danno da inquinamento, quindi perché dovrei stipulare una polizza proprio ora?”

Ti rispondo subito.

Per determinate categorie di attività, la normativa comunitaria ha introdotto il principio della responsabilità oggettiva. Per tali attività – al verificarsi di un danno ambientale – la  tua responsabilità è presunta e spetta alla tua azienda provare la sua estraneità.

In questa categoria, fra le altre, rientrano tutte quelle attività che possono operare soltanto a seguito del rilascio di un’apposita autorizzazione ambientale…

quindi ci sei dentro anche tu con il tuo impianto!!!

Facciamo un esempio:

Vicino al tuo impianto scorre un fiume che risulta inquinato. Le autorità competenti ti chiedono di effettuare (a tue spese) tutte le verifiche e le analisi necessarie a comprovare la tua estraneità al fenomeno e di effettuare (sempre a tue spese) gli interventi necessari ad evitare il propagarsi della contaminazione.

Mentre tu sei costretto a fare tutto ciò, viene aperta un’indagine per individuare il responsabile della contaminazione.

Funziona esattamente così.

Immagina la quantità di tempo e di denaro che dovrai investire soltanto per provare la tua innocenza riguardo alla faccenda…

È assurdo che un imprenditore come te debba preoccuparsi di tutto questo per il semplice fatto che i consulenti assicurativi tradizionali NON sono sufficientemente preparati ed esperti del settore Biogas.

Ecco perché devi stipulare una polizza ad hoc proprio ora.

Se succedesse a te, sapresti a chi rivolgerti?

Il tuo consulente assicurativo saprebbe aiutarti nel gestire un’emergenza di questo tipo?

Quando si verifica un danno ambientale è importante fare riferimento, fin dal primo istante, a professionisti di comprovata esperienza.

Un adeguato piano assicurativo, studiato per il tuo impianto, può davvero fare la differenza e farti dimenticare tutte queste problematiche.

Se vuoi verificare fin da subito il livello di validità delle tue attuali polizze – e interrogare il tuo assicuratore (a sua insaputa) – clicca QUI e scarica la guida “Biogas Senza Sorprese”.

In caso di bisogno, infatti, devi essere circondato da professionisti che conoscano la materia e sappiano esattamente quali mosse fare.

Non puoi tollerare errori. Soprattutto quando sono in gioco i tuoi soldi e il futuro della tua azienda.

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2018-04-16T08:33:10+00:00

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